Caratteristiche generali: il vino chinato nacque sul finire del secolo scorso nella farmacia del dottor Cappellano in Serralunga d’Alba ed i primi produttori furono proprio i farmacisti dei vari paesi della zona della Langa. In breve tempo, divenne un mitico elisir dalle straordinarie proprietà, circondato dal giusto alone di mistero che ricopriva le segrete formule con cui era prodotto. Con queste premesse, si diffuse dapprima come elisir medicinale tra le famiglie contadine e poi, pian piano, come vino aromatizzato, ottenendo consensi un po’ ovunque e divenendo anche bandiera di case vinicole di primo piano.
Profumo/sapore: in bocca, l’impatto amaro della china è ben bilanciato dallo zucchero e dall’alcool, ed il prodotto è un continuo susseguirsi di sapori con una lunga persistenza, che si chiude con una nota piacevolmente amarognola. Il vino ”chinato“ può essere considerato sicuramente ottimo a fine pasto e può accompagnare egregiamente dessert a base di cioccolato. Tradizionalmente, nelle famiglie piemontesi era usato per preparare “punch” caldi ed offerto in qualsiasi momento della giornata all’ospite in segno di rispetto.